Recensione di Donald Wollheim sul Necronomicon
Nei primi anni del Medioevo, poco prima
dell’avvento di Maometto, un arabo ritenuto folle, di nome Abdul Alhazred,
compilò questo libro misterioso. Secondo la prefazione, questa è la prima
traduzione moderna in lingua inglese; l’unica traduzione esistente oltre a
questa, destinata alla pubblicazione, è la rarissima opera in latino di un
certo mago Olaus Wormius, che vene bruciato sul rogo diverse centinaia di anni
fa per eresia. La presente versione è una riduzione dell’originale.
Questo libro non è
destinato al pubblico. È stato stampato esclusivamente per essere messo a
disposizione di quegli studiosi dell’occulto che ne stimano necessaria la
consultazione per le loro ricerche. Si suppone che sia un trattato sulle Sfere
dell’Occulto e la loro interazione con l’umanità fin dall’alba della storia.
Dal testo traspare con molta chiarezza la mente squilibrata dell’autore, il
quale era convinto di aver appreso questi fatti da forze sopranaturali.
Curiosamente, peraltro, l libro sembra ispirare al presente recensore una certa
aria di verità.
A quanto si dice nella
prefazione, questa edizione è estremamente ridotta. L’originale copre infatti
novecento pagine di manoscritti, mentre la presente edizione ne contiene solo
trecento. Il dottor Faraday ammette di aver omesso interi capitoli per “motivi
di sicurezza”. Nel complesso, questa pubblicazione rimarrà un contributo
essenziale per la scienza dell’Occulto.
È anche un’introduzione
alla cosmogonia degli Antichi Dei che, secondo le opinioni dei mistici, vennero
prima della nascita dei Demoni moderni. Si ritiene che Robert Chambers e
Ambrose Bierce avessero consultato entrambi quest’opera per trarne spunto nello
scrivere alcuni dei loro lavori giovanili più fantastici.
Questo è di sicuro un
volume che per certe persone si dimostrerà di valore inestimabile.
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